Rifugio sicuro nel 1513, la Casa Machiavelli o l’Albergaccio, com’è più conosciuta, apparteneva alla famiglia insieme ad altri possedimenti. Lo scrittore vi si ritirò, in esilio da Firenze, dopo il ritorno dei Medici in città. I giorni si rincorrevano lenti; durante le ore diurne si dilettava nel gioco del “tric-trac” in osteria e nel bosco di sua proprietà a seguire il taglio della legna, mentre la notte lasciava libero sfogo alle sue doti, ritirandosi nel suo studio a leggere i grandi classici del tempo, come riporta in una celebre lettera indirizzata all’amico Francesco Vettori. Ed è in questi giorni, e in queste notti, che prende forma il De Principatibus, cioè Il Principe, magnum opus di Machiavelli, scritto in pochi mesi, quasi di getto. Opera che ancora oggi è un best seller internazionale.